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venerdì 26 marzo 2010

gli otto vizi capitali.

tecnicamente, da aristotele in giù, sarebbero sette.
perennemente reietti, visti di cattivo occhio da moralisti e beghine, sono a mio giudizio invece suddivisibili -più bonariamente- in simpatici ed antipatici: è antipatica senza dubbio la superbia, l'avarizia, l'invidia, l'ira; simpaticissime la lussuria e la gola; ampiamente tollerata l'accidia (che male farà un po’ di sano torpore?).
non essendo comunque io particolarmente suddita del dovere, preferisco non precludermi nessuna possibilità. di conseguenza, ai miei già conclamati aggiungiamo pure un altro vizio capitale, come gli altri due "simpaticissimi" fonte di raffinato godimento e di gioioso, sanamente egoistico, piacere.
la lettura.

eccovi il mio suggerimento, e non vi nascondo che ve lo elargisco perché il bell’incontro mi deriva da una piacevole amicizia da web:


chi lo supporrebbe?, è il primo libro pubblicato da luisa, e l’unica consolazione che abbiamo è l’essere in fibrillosa attesa del prossimo, che ci ha già rassicurati trovarsi in cantiere.

riporto l'indicazione dell'autrice circa la miglior reperibilità del suo elegante, intrigantissimo noir psicologico:
- IN TUTTE LE LIBRERIE D'ITALIA ed estere fornite da Ugo Mursia del circuito ARIANNA
l'elenco delle librerie all'indirizzo-> http://tinyurl.com/yg9mptw
- da subito su -> ordini@ilfiloonline.it
- IBS-> http://tinyurl.com/yftzzd8&nbs p; (senza spazi)
- WUZ.it -> http://www.wuz.it /catalogo/libri/ (senza spazi)
- ed.Gruppo Albatros Il Filo ->http://www.ilfiloonli ne.it/shop
- librishop.it ->http://tinyurl.com/yk pxvxp
- webster.ii
- Libreriauniversitaria.it
- Deastore.com


si parlava anche di gola, mi pare…
qui ho pochissime parole ma chi segue il web sa che il solo nome incute ammirato rispetto: adriano continisio.
ho rieseguito, con grata umiltà, la sua finta sfoglia, che trovate qui (http://profumodilievito.blogspot.com/2010/03/la-finta-sfoglia.html): e l’ho declinata in mille bocconcini, con salmone e (sì, ancora!) maggiorana, con crudo e composta di fichi neri , con rochefort e pere, con pancetta e nocciole , con miele di erica e lardo di colonnata, con parmigiano in scaglie e mostarda mantovana di mele… un deliquio.


...e pensate che alcuni lo chiamano “inferno”.

mercoledì 17 marzo 2010

Maggiorana.

lo scorso anno i miei viaggi hanno subito una battuta chilometrica d'arresto.
e non indifferente.

la gittata media -rigorosamente in auto- dei nostri vagabondaggi offlimits era sui 6000km in tre settimane, rotta a nord finchè si poteva, zigzagamenti vari concessi ma barra rigorosamente dritta a nord. zigzagamenti, sì... ma poca cosa... la méta era sempre un fiordo. una foresta, una chiesetta di legno persa in un bosco, una baia col sole basso e una barchetta capovolta a testa in giù sulla riva: festa finita per quel giorno... se ne riparlava il mattino seguente.

immaginate ora un brusco cambio di quinta.
con un seggiolino, agganciato sul sedile posteriore dell'auto, della portata in peso 0-9kg ed un passeggero che s'indispettisce dopo 10km da casa, il discorso è perentoriamente mutato e non di poco. il disappunto è parimenti cresciuto ma quando è il direttore generale a dare gli ordini... ai sottoposti compete di battere i tacchi.
ai sottoposti furbi, di farlo con astuzia.
carta geografica alla mano, voglia di fresco e relax tenuti in debita ed altissima considerazione, intenzioni di non perdere di vista la comunità sociale e nel contempo di dormire ogni notte il sonno dei giusti senza baccani infernali, si è tracciato a compasso un cerchio intorno al punto di partenza ed esaminate le possibilità di ferie annuali al di sotto di quel raggio.
in una montagna che non aveva ancora dimenticato le sue, prossime, colline: è stato così, signori, che ho incontrato la maggiorana.

che fosse un'erba il cui sentore mi attraesse, lo avevo immaginato già da alcuni fugaci incontri del mio passato. che però fosse, il suo profumo, tanto vicino al poter diventare semplice e pura poesia, questo non lo avevo immaginato.
ha delle foglioline verdi, dal bordo frastagliato: con un intenso aroma di sottobosco frondoso, aromatico, persistente, che certamente la renderà protagonista di molte preparazioni di erboristeria. io l'ho incontrata in un'osteria, dove mai più avrei fantasticato di trovare un accostamento tanto elegante e nel contempo tanto immediato da far riconoscere che, se qualcuno non l'aveva colto prima, era solo per una colpevole e diffusa barbarie culinaria.

ho riprodotto il matrimonio, limando all'inverosimile i protagonisti della cerimonia.
perché quando c'è eleganza autentica, ogni aggiunta è solo uno sgarbo.



Tortelli con la coda ripieni di ricotta e maggiorana

personaggi e interpreti
con l'arduo mestiere di accontentar quattro bocche

per la pasta
2 uova
2hg di farina 0
qualche foglia di maggiorana spezzettata a mano

per il ripieno
400g di ricotta di bufala
150g di parmigiano grattugiato

per cuocere e condire
brodo vegetale delicato (cipolla, carota, sedano)
50g di burro biologico
due cucchiai di parmigiano grattugiato
una trentina di foglie di maggiorana

impastare uova, farina e maggiorana spezzettata per una decina di minuti almeno; dare la forma di palla, chiuderla in un foglio di pellicola trasparente e riporla in frigo per una mezz'ora.
frattanto preparare il ripieno, semplicemente amalgamando insieme la ricotta setacciata ed il parmigiano; mettete anche questo in frigo. trascorso il tempo necessario, stendere l'impasto non troppo sottile (nella macchina imperia, sul 6) e ricavarne con un coppapasta dei cerchi di circa 8-10cm di diametro.
trasferire il ripieno in un sac à poche, e riempire i cerchi di sfoglia: per la chiusura, ringrazio l'amica lù del forum alfemminile.com che gentilmente ha voluto condividere la sua maestria con noi (ammiratela qui, http://www.alfemminile.com/video/see_259915/tortello-con-la-coda.html).

in una padella larga e dai bordi alti, portare a bollore due dita di brodo vegetale: a questo punto, calare tutti i tortelli preparati avendo cura di rimestare con un cucchiaio di legno affinché non si attacchino.
portare a cottura aggiungendo un mestolo di brodo alla volta, mano a mano che si assorbe il precedente, nè più nè meno di come si fa per un risotto tradizionale. una volta tirati al dente, spegnere la fiamma, aggiungere il burro, il parmigiano e le foglioline di maggiorana, mescolare bene avendo cura di non disfare i tortelli e coprire la pentola con il coperchio.
lasciar prendere sapore per due minuti e servire accompagnato da un franciacorta fresco o, più pertinentemente, da un giovane, domato sauvignon blanc.



domenica 7 marzo 2010

donna. finalmente qualcuno che le fa la festa come si deve.


amiche, amici,
ve lo segnalo in fretta e furia perchè... solo ora ho connesso tutto il mio universo e ho rimembrato che posso usare questa pagina quale cassa di risonanza...

domani è la festa della donna, la si veda come si vuole circa la ricorrenza in sè... io ne percepisco l'essenza più intimistica e la vivo sorbendomela sino in fondo... da donna, da madre, da figlia, sorella, nipote... da amante e sicuramente da amica.
tutto questo per segnalarvi l'iniziativa preziosa del MiBAC che ieri ed oggi ha voluto ricordare l'Otto Marzo così

http://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html?id=65965&pagename=129

approfittatene. sono tempi miseri e vuoti di cultura: ogni relativa offerta va accolta con curiosa, responsiva gratitudine.