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mercoledì 16 giugno 2010

Oggi poesia.

Vagolo in casa, dopo l’acquazzone di stanotte, dopo gli acquazzoni di ieri, dopo una giornata spesa in giro per commissioni non piacevoli eppure indemandabili.
Conscia che mi avrebbe rilassata alquanto concentrarmi alla meticolosa manipolazione di un pane da cuocere in casa, funestata dall’idea di dover accendere il forno. Pare ogni e qualsiasi cosa che desideri fare ( e nonostante le tentazioni dei blog di molte amiche, alla fine mi risolvo a desiderarne davvero pochissime), ebbene dicevo, pare che ogni e qualsiasi cosa io desideri fare passi per l’arroventarmi casa con l’accensione di un forno. Mi spiace: passo.

Pigrizia? Irresoluzione di fondo? Quale che sia la larvata motivazione, ho rassegnato il compito alla mia fedele macchina del pane... che spero mi porgerà una fragrante pagnottona ai semi di girasole in tempo per l’insalata del pranzo di oggi.

Se penso alle frescure marittime della mia breve villeggiatura della scorsa settimana…
Siete anche voi psicologicamente afflitti da questa calura che ammorba per l’umidità, e poi le vampate del pomeriggio, il vapore acqueo e quant’altro? Quando ancora studiavo, a tutto questo conoscevo un unico rimedio: stendermi sul letto e lasciarmi completamente andare nella lettura. Ore ed ore, a malapena girandomi su un fianco quando la canicola mi incollava alle lenzuola di cotone con le sue fiammate cocenti. Sono stati gli anni più belli: gli anni più vivi. Confesso che se la famosa vincita ad un superenalotto cui non gioco mi capitasse per miracolo tra coppa e collo, investirei in una grande casa sul mare (o forse due: una comunque so già dov’è, è a St. Agnes in Cornovaglia –fateci un giro virtuale), una casa che tappezzerei dei molti libri che già voluttuosamente possiedo e dei mille altri che bramo voluttuosamente.


Oggi la mia tesorosa sorella compie gli anni.
A lei dedico queste righe di uno dei volumi che più ho cari, “Le memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar.

“… non ho mai compreso come si possa essere sazio di un essere umano. La molteplicità delle conquiste contrasta con il desiderio di enumerare esattamente le ricchezze che ogni nuovo amore ci reca, di osservarlo mentre si trasforma; fors’anche, mentre invecchia.”



Un immortale: questo busto di Antinoo, al Museo di Delphi.

2 commenti:

  1. ....passo per un salutino!!!!presumo tu sia in vacanza!!!!ci sentiamo presto!!!bacibaciotti

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  2. Ciao cara....mi ero persa questo blog..devo dire molto interessante!!!!!
    Sei stata in gran bretagna? secondo me fanno delle cose veramente buone...che in genere gli stranieri pero' non apprezzano!
    un bacione

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